PROVINCIA DI ROMA - CAMPAGNANO DI ROMA

Santuario della Madonna del Sorbo

Santuario nella valle del Sorbo

Indirizzo: Via del Sorbo - 00063 Campagnano di Roma
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DESCRIZIONE

Il Santuario si trova sulla sommità di un rupe nelle Valli del Sorbo. Una storia secolare ha segnato questo suggestivo monumento che fu prima fortilizio medievale: si ha menzione di un "castellum quod dicitur Sorbi" in un documento del 996 redatto da Ottone III. Il complesso fu ampiamente rimaneggiato nei secoli successivi, con il rifacimento della preesistente chiesa del castello “Beatae Mariae Castri Sorbi” nel 1487, come attesta la data di fondazione scolpita sull'architrave d'ingresso. Nel XV secolo, infatti, il cardinale Giordano Orsini, appartenente alla famiglia nobile divenuta signora di queste terre, concesse i resti del fortilizio all’Ordine dei Carmelitani che vi edificarono un convento. Le strutture attornianti la chiesa, oggi in stato di rudere, risalgono al XVII-XVIII secolo e sono quanto rimane dell’antico convento. L'insieme degli edifici è disposto su diversi livelli e sul punto più alto sorge la chiesa, l'unico ambiente rimasto integro, grazie ai diversi interventi di restauro, ultimo dei quali avvenuto nel 1968 resosi necessario dopo un crollo strutturale.

L'interno è a tre navate, separate tra loro da dieci colonne realizzate in blocchi di tufo. Il pavimento è ricoperto in lastre di pietra e il soffitto è, nella navata centrale, a capriate lignee, mentre le laterali si chiudono con volte a crociera. Il catino absidale è interamente affrescato con una raffigurazione dell'Assunzione di Maria posta all'interno di una mandorla mistica fatta di angeli.

L’icona conservata all’interno del Santuario, chiamata Madonna del Sorbo, è legata ad un episodio miracoloso avvenuto nel 1402. Si tratta di una tela su legno dell'XI secolo, affigurante una Madonna con vesti e trono gemmati, dai colori molto vivaci, in stile bizantineggiante.

 

CURIOSITA’

Leggenda

Laleggenda della Madonna del Sorbo narra di un giovane pastore di Formello, mutilo ad una mano, che soleva recarsi tutti i giorni su quell'altura per pascolare i suoi maiali. Un giorno una delle sue scrofe si allontanò misteriosamente dal gruppo sparendo per qualche tempo, e tornando spontaneamente più tardi. La cosa si ripeté nei giorni successivi, fino a che il ragazzo non decise d'indagare e si mise a seguire la scrofa. Scoprì così che l'animale arrivava in prossimità di un grande albero di sorbe e s'inginocchiava alla sua base in atteggiamento di preghiera. Guardando tra i rami dell'albero, il ragazzo si accorse che tra le sue fronde era nascosta un'icona della Madonna. La Vergine parlò al ragazzo dicendo di andare in paese a raccontare ciò che aveva visto, e a chiedere che un santuario venisse costruito sul luogo del ritrovamento. La Madonna promise anche un miracolo che avrebbe convinto i paesani, il che puntualmente si verificò: il giovane pastore infilò il braccio monco in una tasca e lo tirò fuori provvisto nuovamente di una mano. Così il santuario venne costruito e l'immagine ancora oggi è custodita al suo interno.

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